BUONANOTTE INFINITA
Frammenti dal libro
a cura di Benedetto Gusano
Questo libro è stato stampato
per la terza edizione di
Comunicare fa male
Fivizzano - luglio e agosto 1998
Benedetto Gusano
PERCHÉ INTRODURRE?
Qui di seguito si presentano sei lavori del capo, della mano e dell'ozio. Assolutamente sfuocati, nella fotografia irredimibile del passato: la lingua, quando si rifugia nel segno scritto, dimentica la voce che chiama e seduce.
La storia letteraria non ne sentiva un bisogno urgente e irrinunciabile. Si continua ad abbattere foreste, si prova a riciclare carta, si offrono tecnologia e divertimenti (ai più fortunati fame, malattia, miseria e sfruttamento), ma c'è sempre una gran quantità di grafomani incapaci di silenzio. O che cercano maldestramente di ottenerlo accumulando parole. Io, per esempio, ne ho aggiunte altre come deterrente ipocrita. Chi ha scritto ha scritto, chi ha vissuto ha vissuto e chi leggerà leggerà.
Yeates, in visita a una scuola di bambine, rifletteva così, ad alta voce: ho sempre pensato che ci prepariamo tutta la vita per qualcosa che non accadrà mai. E allora vi chiedo: che differenza c'è tra il libro e il fuori del libro? Ingenui siete voi. E se lo affermo, è tutta invidia. Buonanotte infinita.
Hay quien pregunta qué sentido tiene la utopía. Hay quien responde que si das un paso el horizonte da otro. Si das dos el horizonte se aleja dos. Si das tres el horizonte se aleja tres. Si das cuatro se aleja cuatro. Si das cinco verás el horizonte alejarse cinco. La utopía es lo que hace caminar.
F. B. (cinema)
Io non penso e perciò non posso impazzire. Il mio cranio è duro e solido. Io ho paura del freddo perché significa morte. Scriverò in fretta, perché non mi è dato molto tempo. Io sono capace di scrivere e nel contempo pensare a qualcos'altro.
V.N. (danza)
Fast fast fast... Last night I cut the light off in my bedroom, hit the switch, was in the bed before the room was dark... Fast!
C.X. (sporting life)
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