con la collaborazione di:
FESTIVAL CONFUSION& - Appennino Reggiano
ASSOCIAZIONE PRO LOCO - Fivizzano
IL PORROVIO - Empoli
MUSEO DELLA RESISTENZA
delle Province di Massa-Carrara e La Spezia
nel contesto di:
"Resistenza della memoria" - Cantiere aperto di Porto Franco
Porto Franco
spettacolo della materia caotica - concerto della parola precisa realizzato dal gruppo eliogabalo
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giovedì 2 agosto
ore 11.00
CINEMA
p - Il teorema del delirio di Darren Aronovski
ore 15.30
SEMINARIO GILLES DELEUZE
X, Y comme inconnues - da "Abécedaire" di Gilles Deleuze, intervista filmata, con Claire Parnet
a seguire
Astronomia è la parola che ingoia tutte le parole - incontro con il gruppo eliogabalo
venerdì 3 agosto
ore 9.00
CINEMA
Strade violente di Michael Mann
ore 11.00
SEMINARIO GILLES DELEUZE
F comme Fidelité - da "Abécedaire" di Gilles Deleuze, intervista filmata, con Claire Parnet
a seguire
Lo splendore del vero: il cinema di Michael Mann di ALESSANDRO BORRI
ore 16.00
La vita estrema (frammenti di guerra partigiana) e Parola resistenza
video realizzati dal gruppo eliogabalo nel contesto del laboratorio didattico
con le Scuole Medie di Fivizzano e con il Comune di Viareggio in collaborazione con il
Museo della Resistenza delle Province di Massa Carrara e La Spezia
ore 17.30
Le donne nella lotta partigiana
Incontro con ONORINA MAROPATI, PAOLINO RANIERI, LAURA SEGHETTINI
Coordinato da PINA SARDELLA
ore 22.00
CONCERTO: STORMY SIX
sabato 4 agosto
ore 10.30
SEMINARIO GILLES DELEUZE
S comme Style - da "Abécedaire" di Gilles Deleuze, intervista filmata, con Claire Parnet
a seguire
Il paese della merda e del galateo con ANTONIO MORESCO
Presentazione del libro di Antonio Moresco "Canti del caos" - Feltrinelli
ore 15.00
CINEMA
Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca
ore 17.00
Dalla mafia delle stragi alla mafia invisibile - strategia della tensione e
strategia dell'oblio
Incontro con ALFREDO GALASSO
ore 21.30
Da Falcone ad Andreotti - Sette anni a Palermo
Incontro con GIAN CARLO CASELLI
domenica 5 agosto
ore 11.00
CINEMA
Un eroe borghese di Michele Placido
ore 15.30
DOCUMENTARIO
Repubblica Nostra di Daniele Incalcaterra
ore 17.00
SEMINARIO GILLES DELEUZE
G comme Gauche - da "Abécedaire" di Gilles Deleuze, intervista filmata, con Claire Parnet
a seguire
Vergogna e memoria (non bastano)
incontro con il gruppo eliogabalo
ore 21.30
Il sistema della corruzione e della violenza - Economia-politica e ingiustizia
incontro con il GHERARDO COLOMBO
EQUI TERME
mercoledì 8 agosto
ore 22.00
CINEMA
Garage Olimpo di Marco Bechis
a seguire
incontro con MARCO BECHIS
sabato 11 agosto
ore 22.00
CINEMA
Il partigiano Johnny di Guido Chiesa
PRESENTAZIONE
COMUNICARE FA MALE
Cinema Filosofia Teatro Musica Danza Video Letteratura Diritto Politica
Comunicare fa male, non: è male. Si annida sicuramente un pregiudizio nella
formula "comunicare fa male", ma di natura empirica rispetto all'innegabilità del panorama
avvilente e doloroso della storia ‘umana', della psicologia ‘umana'. E tale pregiudizio è,
al tempo stesso, un umile gesto di richiamo pragmatico e politico di fronte all'ideologia
dominante, diffusa e pacificata (leggi: rassegnata e/o rapace), che trova i suoi riscontri
e strumenti nella melassa strategica (gli intelligenti direbbero: complessa) dell'eccesso
informativo e della saturazione tecnologica, magari spacciata come nuovo orizzonte liberatorio
e democratico, come nuova e addomesticata comunità virtuale, passiva. Si svende un'idea di
comunicazione diabolicamente identificata con la trasmissione unilaterale e
deresponsabilizzante di norme, decisioni, provvedimenti e "consigli per gli acquisiti":
produci consuma crepa, insomma... Si proclama, più o meno candidamente - e spesso
allibiti, indignati, al nostro titolo - che comunicare, al contrario, fa bene. Che le
magnifiche sorti progressive della tecnologia lo stanno a dimostrare. Quasi bastasse nominare
il "bene" e la "normalità" per esorcizzare il negativo, la menzogna, l'ingiustizia sociale,
la corrosiva lotta senza classe, la compiacenza vigliacca, l'attrito dei corpi, il debordare
dei desideri indotti, il traboccare dei bisogni calpestati.
Non ci manca certo la comunicazione, anzi ne abbiamo troppa; ci manca la creazione.
Ci manca la resistenza al presente, Gilles Deleuze e Félix Guattari.
Questa resistenza al presente si configura come rifiuto della vaghezza conformista di un
concetto e di una prassi individuale e sociale che potremmo indicare col termine generico
e inflazionato di "comunicazione", intesa esclusivamente come marketing mediatico o come
innocua demenza del delirio autoreferenziale - poco importa se privato o collettivo, urlato
o soffocato. Di fronte a questa meccanica compulsione a ripetere - slogan di vendita o
slogan di emarginazione compiaciuta - occorre ricordare che oggi il vero delirio, la vera
lingua pensante e insubordinata, capace di uscire dai solchi delle ideologie residue e ancora
prepotenti, è la parola precisa, la potenza liberatoria, cruda e faticosa, di una logica
appassionata. Contro la "ratio" calcolante dei piani aziendali, contro l'indistinto di una
protesta che si vota alla critica passiva, rancorosa.
Ma comunicare fa male anche quando inteso e praticato come esigenza autentica di
ascolto e capacità di accogliere l'altro da sé, lo stupore, la differenza che recide le
sicurezze acquisite e gli orientamenti preordinati. Fa male quando si traduce in portale di
scoperta della fallibilità di ogni discorso e della finitezza della vita. Il "male", in
questo caso, indica una mirabile rottura - per sfilacciamento progressivo o trauma
improvviso - delle rigide identità soggettive e culturali, delle abitudini e opinioni
preconcette, degli schemi percettivi e reattivi generati e ossidati nel corso del tempo
e nell'ambito dello spazio pubblico e privato, familiare, scolastico, lavorativo e ricreativo.
Il male, il dolore, in questo caso, possono rappresentare, paradossalmente, un'occasione per
prendere le distanze dalla macchina che ci domina, dentro e fuori, e recuperare scampoli del
principio vitale che costituisce la fase più avventurosa e rimossa nella formazione del
soggetto: la curiosità avida e il piacere sovversivo caratteristici del bambino nei processi
conoscitivi, affettivi e relazionali.
Il programma di quest'anno sarà caratterizzato da una serie di variazioni - dai laboratori
produttivi ai seminari aperti - sulla memoria.
La memoria, filo che unisce passato, presente e futuro, ha seguito in questo paese le sorti di un vizio più che quelle di un valore rispettato e custodito come chiave di interpretazione fondamentale delle vicende umane e alla fin fine di se stessi, scrive Gherardo Colombo.
Comunicare fa male si apre con uno spettacolo di The Mighty Zulu Nation, guerrieri,
uomini e donne, della nazione Zulu. Seguirà una conferenza-performance su storia rituali
e miti del popolo Zulu, del Prof. Pitika Ntuli, legata al doppio passo di "memoria e perdono",
che caratterizza la realtà del Sud Africa post-apartheid. L'evento è stato proposto e sarà
organizzato da Giovanni Lindo Ferretti.
Seguono: la nuova produzione teatrale del gruppo eliogabalo, NEL GRANDE INCENDIO, a
partire da testi di Georg Büchner; il Seminario Deleuze, con interventi del
gruppo eliogabalo, una conferenza di Alessandro Borri su Michael Mann e la presentazione
dell'ultimo capolavoro di Antonio Moresco, Canti del caos. Inoltre, un incontro sulla lotta
partigiana, con Onorina Maropati, Paolino Ranieri e Laura Seghettini, coordinato da Pina
Sardella. E un concerto degli Stormy Six.
Le ultime due giornate saranno dedicate ai temi di mafia, corruzione e oblio, con interventi
di Alfredo Galasso, Gian Carlo Caselli, Gherardo Colombo.
Proiezioni all'aperto dei film Manhunter - Frammenti di un omicidio di Michael Mann,
Il partigiano Johnny di Guido Chiesa e Garage Olimpo di Marco Bechis
(con intervento dell'autore).Videoproiezioni: opere del gruppo eliogabalo; un documentario
di Daniele Incalcaterra; film di Darren Aronovski, Pasquale Scimeca, Michele Placido,
Guido Chiesa e un omaggio a Michael Mann.